3 Marzo 2025

Il Nuovo Codice della Crisi d’Impresa

Autore: Gerardo Urti

CEO e fondatore – Consulente GU Capital

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La crisi d’impresa rappresenta una sfida cruciale per il tessuto economico italiano, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono la colonna portante del nostro sistema produttivo. Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), introdotto per favorire la tempestiva individuazione delle difficoltà aziendali e promuovere strumenti di risoluzione efficaci, segna una svolta significativa nell’approccio alla gestione delle crisi aziendali, con l’aiuto di società di consulenza a supporto degli imprenditori.

Fattori di Crisi e Indicatori di Allerta

Le PMI italiane, nonostante la loro resilienza, sono esposte a numerosi fattori di rischio, sia interni che esterni. Tra i principali elementi che possono condurre a situazioni di crisi si annoverano:

  • Fattori economici: fluttuazioni di mercato, aumento dei costi di produzione, difficoltà nel reperimento delle materie prime e riduzione della domanda. Inoltre, l’incremento dell’inflazione e delle politiche monetarie restrittive possono rendere più oneroso il finanziamento aziendale.
  • Errori strategici: decisioni aziendali inadeguate, investimenti errati e scarsa adattabilità ai cambiamenti di mercato. La mancata diversificazione del business e la dipendenza da pochi clienti possono aggravare il rischio di crisi.
  • Problemi finanziari: difficoltà nell’accesso al credito, gestione inefficace delle risorse finanziarie ed eccessiva esposizione debitoria. La crescita dell’indebitamento, unita alla ridotta capacità di generare flussi di cassa, compromette la solvibilità aziendale.
  • Cambiamenti normativi e geopolitici: nuove regolamentazioni e crisi internazionali che possono impattare sulle attività imprenditoriali. Ad esempio, l’introduzione di normative più stringenti in materia ambientale o fiscale può incrementare i costi operativi delle imprese.

Gli indicatori di allerta previsti dal CCII mirano a individuare segnali precoci di crisi, consentendo agli imprenditori di intervenire tempestivamente per evitare il deterioramento della situazione aziendale.

Tra i principali indicatori troviamo:

  • Ritardi nei pagamenti verso fornitori e dipendenti.
  • Aumento del livello di indebitamento e peggioramento del rapporto tra passività e patrimonio netto.
  • Difficoltà nell’accesso al credito bancario e aumento degli interessi sui finanziamenti esistenti.
  • Declino della redditività;
  • Riduzione della capacità produttiva dell’impresa.

Le innovazioni del Codice della Crisi d’Impresa

Il CCII introduce strumenti innovativi per gestire e prevenire la crisi d’impresa, tra i più rilevanti troviamo:

  • La Composizione Negoziata della Crisi, che favorisce soluzioni stragiudiziali per la ristrutturazione del debito. Questo strumento permette all’imprenditore di accedere a un percorso guidato da un esperto indipendente, il quale supporta le parti nella ricerca di soluzioni di continuità aziendale.
  • Gli Accordi di Ristrutturazione, che consentono alle aziende di riorganizzare la propria posizione debitoria con il consenso della maggioranza dei creditori. Gli accordi possono prevedere la riduzione del debito, la modifica delle scadenze e la ricerca di nuova finanza per sostenere il rilancio dell’impresa.
  • Il Concordato Preventivo in Continuità, volto a garantire la prosecuzione dell’attività aziendale in un’ottica di risanamento. Il CCII introduce incentivi per le imprese che optano per la continuità aziendale, prevedendo la possibilità di ottenere finanziamenti e protezione nei confronti delle azioni esecutive dei creditori.
  • L’Introduzione di Meccanismi di Allerta e Monitoraggio, che impongono agli organi di controllo interni e ai creditori pubblici qualificati (INPS, Agenzia delle Entrate) di segnalare tempestivamente situazioni di rischio per le imprese, permettendo un intervento preventivo.

Questi strumenti mirano a ridurre i tempi e i costi delle procedure concorsuali, favorendo soluzioni che preservino la continuità aziendale e tutelino l’occupazione.

Ruolo degli Organi Societari nei Processi di Turnaround

Una delle principali innovazioni del CCII riguarda le responsabilità degli organi societari nella gestione della crisi. Il codice impone agli amministratori l’obbligo di adottare assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati per prevenire e affrontare eventuali difficoltà finanziarie.

Gli organi societari devono monitorare costantemente gli indicatori economici e finanziari dell’azienda, adottando misure tempestive per evitare il deterioramento della situazione.

Tra le azioni chiave vi sono:

  • La predisposizione di piani di ristrutturazione aziendale.
  • L’attivazione di strumenti di regolazione della crisi.
  • L’implementazione di adeguati sistemi di governance e controllo interno.

Conclusioni

Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa rappresenta un cambiamento significativo nella gestione delle difficoltà aziendali. Attraverso strumenti innovativi e un maggiore coinvolgimento degli organi societari, il CCII offre alle imprese nuove opportunità per affrontare la crisi in modo proattivo, garantendo maggiore stabilità al sistema economico nel suo complesso.

Per le PMI italiane, l’adozione di un approccio preventivo e strategico alla gestione delle crisi supportati da consulenti strategici, sarà fondamentale per garantire la competitività e la sostenibilità del proprio business nel lungo periodo.